APRA
3
Audizioni Pubbliche
Regionali sull'Acqua
Verona 14 Ottobre 2013
REPORT
La terza Audizione
Pubblica Regionale sull'Acqua (APRA) che si è svolta a Verona è
stata, a detta di molti dei presenti, molto positiva.
Ha aperto i lavori il
vicepresidente del Consiglio Regionale Veneto Franco
Bonfante che ha elogiato il percorso delle Audizioni come
un'esperienza nata dal basso, di ascolto di proposte, che ha preso
forma e ha portato la discussione su temi come quello dell'acqua,
fondamentali per il futuro della nostra Regione.
Bonfante ha citato il
nuovo Statuto regionale ricordando gli articoli 5, 8 e 9 dove si
parla di sussidiarietà, di diritto universale all'acqua e di
partecipazione come elementi basilari della convivenza e della
democrazia.
La relazione di
Riccardo Petrella (Dossier Strategico 3) dal
titolo "ACQUA
E
VENETO,
una
Regione
che
cambia.
Alla
ricerca
di
nuove
prospettive
per
il
governo
delle
acque"
era suddivisa in quattro parti e dopo aver fatto un'analisi sul
capitale di conoscenza accumulato nelle precedenti audizioni, si è
soffermata sulle cause del degrado delle acque in Veneto.
Dall'ipersfruttamento delle acque (fiumi e falde), al consumo
insostenibile del territorio, ai cambiamenti della nuova "geografia
umana e societale legati al nuovo sistema urbano del Veneto. La
necessità di regole e di ri-ordinamento nel settore dell'acqua, che
devono essere chiare, non precarie e rispettate come
accaduto per i referendum del
2011. Nessun gestore del servizio idrico del Veneto ha rispettato gli
esiti referendari e questo è un fatto molto grave perché si è
preferito sostenere la settorialità dei "portatori d'interessi"
alla politica di programmazione, compito che una classe dirigente
politica eletta ha il dovere di fare.
Riccardo
Petrella si è soffermato molto sulla centralità del governo dei
"nessi" tra acqua, agricoltura, alimentazione, salute,
energia, casa, trasporti. E' qui emersa una delle principali
criticità della politica dell'acqua nostrana: il dissesto
idrogeologico del territorio. La necessità di un vero governo del
territorio che, come richiesto nelle precedenti audizioni da
moltissime associazioni di categoria (Sindacati, Commercianti,
Artigiani, Unione Veneta Bonifiche, Università), parta da uno stop
alla cementificazione, alle grandi opere inutili e si interroghi
sugli effetti della "nuova modernità della crescita dei
mercati" su scala mondiale che ha sconnesso le attività
produttive e di consumo dal loro territorio, ridotto ormai a
"risorsa"utilizzabile in funzione del suo rendimento per i
grandi gruppi commerciali e finanziari.
Riportare al centro
dell'attenzione i temi dell'acqua, significa riportare al centro i
legami della società con il suo territorio, i suoi valori e
priorità, la sua storia, le sue politiche.
L'acqua è vita, è
territorio, è agricoltura, è salute, è energia. Tutte queste
dimensioni sono vissute direttamente a livello delle comunità
locali. Qui sta il senso del principio di PROSSIMITÀ di
cui
l'acqua
è
un'espressione
tra
le
più
forti.
L'acqua
quindi
come
espressione
della
comunità
dell'
ABITARE
IL
TERRITORIO".
Quale
politica
quindi
per
un
"divenire
pensato
e
voluto?"
ha
chiesto
Riccardo Petrella.
Il
tutto
è
legato
agli
"attori,
alle
loro
visioni,
alle
loro
scelte".
Trascriviamo
in corsivo le parti del Dossier Strategico APRA 3 che riportano il
cambiamento di paradigma.
Figura
3 (DOS3)
Le
linee d'orizzonte al 2027 per la politica europea dell'acqua
secondo
le Istituzioni europee
Dovremmo
SOSTITUIRE i valori
che l'Europa ci impone
attraverso
(vedi
Figura 4 DOS3 “Le linee d'orizzonte al 2027 per la politica europea
dell'acqua secondo le Istituzioni europee)
con
valori basati su una visione comunitaria e cooperativa che si snoda
su un intreccio di relazioni e di processi.
Figura
7 (DOS3)
Le
possibili linee d'orizzonte 2027 per una politica regionale
veneta alla luce
e in risposta alle agende europee
Al
posto dei quattro assi identificati per l’analisi delle linee
d’orizzonte al 2027 per la politica europea nella
concezione dell’Unione europea (vedi
Figura 8 DOS3), Riccardo Petrella ha introdotto quattro
assi, differenti, in piena
coerenza con i postulati
di base e le problematiche emerse nel corso dell’insieme dei lavori
APRA, e
cioè:
• l’asse
della sostenibilità per la vita (al posto dell’asse della
sostenibilità per la crescita)
• l’asse
del bene comune e dei servizi idrici pubblici (al posto dell’asse
della mercificazione)
• l’asse
del governo (al posto dell’asse dell’efficienza per la finanza)
• l’asse
del vivere insieme: città e cittadini (al posto dell’asse della
governanza economica).
Questi
cambi risultano dal doppio filo rosso di APRA fondato su
una visione comunitaria e cooperativa della politica
dell’acqua differente dal
doppio filo rosso che ha ispirato le scelte delle istituzioni
europee. Il filo doppio concerne, da un lato, le concezioni
dell’acqua, e dall’altro, le concezioni dell’Europa.
La
visione comunitaria e cooperativa si snoda su un intreccio di
relazioni e di processi:
A)
che vede nell’acqua un bene comune pubblico, in quanto alla base
del diritto umano all’acqua per la vita e del diritto dell’acqua
ad essere protetta e garantita per il buono stato dell’ambiente.
Da qui la sua funzione indispensabile in quanto fattore di benessere;
B)
che considera che il problema chiave della politica dell’acqua è
l’uso e la conservazione per la sicurezza collettiva, in una
visione del ciclo lungo dell’acqua che impone una programmazione a
lungo termine ad opera della collettività;
C)
che stima che le soluzioni ed i mezzi corrispondenti sono della
responsabilità collettiva pubblica la cui configurazione politica,
sociale e territoriale critica è la città;
D)
che pensa che la realizzazione della responsabilità collettiva
pubblica passa principalmente
attraverso forme di governo cooperativo, democratico e
partecipato. Da qui l’insistenza sulla
città e
sui cittadini.
In
questo quadro, la visione comunitaria e cooperativa:
1.
vede nell’Europa una comunità di cittadini da costruire a partire
dalla promozione e condivisione dei beni comuni essenziali ed
insostituibili alla vita degli Europei secondo i principi del
federalismo sovranazionale ed in una visione solidarista aperta su
scala mondiale. Nel campo dell’acqua, lo scopo dell’Europa in
quanto comunità di cittadini è di riconoscere e
“costituzionalizzare” l’acqua bene comune europeo ed il diritto
umano europeo all’acqua, facendo avanzare la costruzione di una
comunità europea dell’acqua.
2.
considera che rispetto all’acqua, il ruolo prioritario degli Stati
membri e, in loro seno, delle Regioni è per l’appunto quello di
salvaguardare e rinforzare la costituzionalizzazione dei diritti
alla vita e dei beni comuni pubblici al servizio del vivere insieme
bene. Onde, il problema chiave della politica europea dell’acqua è
rinforzare il quadro normativo e l’assetto istituzionale pubblico
del governo dei nessi tra acqua, agricoltura, alimentazione, salute,
energia, casa, trasporti...
3.
e stima che la città è lo spazio territoriale costruito ottimale in
quanto spazio sociale di comunità di base capace di assicurare un
governo cooperativo, democratico e partecipato.
Un
doppio filo rosso
assai complesso, corrispondente alla realtà delle
persone e delle comunità di
cittadini , alle loro potenzialità e programmi cosi come ai fatti e
processi della natura sempre meno ‘naturali’ e sempre più “man
made”.
Al
di là di ogni possibile retorica, il doppio filo rosso qui snodato e
centrato sui beni comuni, sul diritti alla vita, il principio
dell’integralità della vita, la responsabilità collettiva
pubblica, la sicurezza collettiva, il vivere insieme bene, la città
e la partecipazione dei cittadini, rappresenta un “percorso”
ricco di ingredienti e di passaggi affinché la storia della regione
veneta, e delle altre regioni, sfugga alle tendenze oligarchiche e
corporativiste della “governance dei portatori d’interesse”
oggi dominanti nei circoli dirigenti europei, per iscriversi in
quella comune e responsabile dei “portatori di comunità”.
L’esplicitazione
di quanto sopra è data dalle otto linee di orizzonte
riassunte nella Figura 8 (DOS3) di cui descriveremo ora i contenuti
concreti possibili.
La
Linea 1 (Ridare futuro ai
sistemi eco-acquatici) in congiunzione con la
Linea 3 (Per un
governo dei nessi) dovrebbero dar vita ad un “Patto delle
città”attorno a tre iniziative intereconnesse:
Le
tre iniziative avrebbero degli sbocchi operativi significativi anche
per le Linee 3 e 7.
La
linea 2 (Far crescere
la conoscenza condivisa) e la linea 4
(Verso la demonetizzazione dell’acqua) potrebbero ispirare un
ambizioso progetto “Le case della sostenibilità per la vita.
Conoscere per cambiare il futuro” centrato sullo
sviluppo e la diffusione di
nuove conoscenze, promozione di nuovi mestieri e nuove imprese senza
scopi di lucro, di pratiche innovative socioeconomiche di
demonetizzazione dei servizi comuni pubblici, di iniziative “al di
là dei soldi”...)
La
linea 4 (Le città,
spazi di comunità per nuove coesioni e relazioni con la natura) e la
linea 8 (La capacità di
futuro. Concretizzare la partecipazione dei cittadini) potrebbe
essere all'origine di un progetto fondamentale “Costruire la
comunità per l’abitare.
Piste e realizzazioni”. Si tratterebbe di re-inventare a
partire da una piattaforma
di governo dei nessi dell’acqua, un nuovo sistema di
imprese pubbliche e private
cooperative, miste, per lo sviluppo di territori/città/ coesi ed
integrati, riattivando se fattibili alcune concezioni della
tradizione olivettiana di “comunità”.
Le
linea 3, 5 e 7 costituiscono un
insieme di problemi, criticità ed
opportunità di grande
rilevanza per un’altra maggiore iniziativa APRA veneta prioritaria
centrata sulla finanza “Per una nuova finanza dell’acqua al
servizio della comunità regionale”, il cui scopo sarebbe quello di
identificare e valutare principi e dispositivi che consentiranno agli
abitanti della regione di liberarsi dall’asservimento ai mercati
finanziari e dare futuro ad un vivere insieme ed al diritto all’acqua
per la vita grazie ad una finanza giusta, inclusiva e creatrice di
ricchezza comune.
Le
proposte
che la Regione Veneto potrebbe indirizzare alle
autorità europee
sono le
seguenti:
organizzare
a Bruxelles prima delle elezioni europee del maggio 2014, come
Regione Veneto,un incontro strategico sugli scenari del 2027 della
politica dell'acqua in Europa, al quale invitare i rappresentanti
del Comitato europeo delle regioni e del Comitato Economico e
Sociale Europeo;
redigere
un "libro bianco" sulle soluzioni cooperative
intra-europee in tema di gestione delle acque e dei bacini
idrografici transregionali e transnazionali europei allo scopo di
contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici di origine
antropica.
promuovere
un nuovo cooperativismo e mutualismo regionale ed europeo attraverso
la creazione, per esempio, della rete europea di Casse di risparmio
regionali dell'acqua.
modifica
dell'articolo 14 della Direttiva Quadro Europea dell'acqua sulla
partecipazione del pubblico in conformità ai principi fissati nello
Statuto Regionale del Veneto del 2012.
All'Audizione
di Verona erano
presenti
i
portavoce
delle
organizzazioni
di
rappresentanza
dei
settori
dell'economia,,
del
sociale
e
della
ricerca:
Agricoltori,
Artigiani, Commercianti, Consorzi di Bonifica, Sindacati, Ricercatori
(ENEA), Civiltà dell'acqua, Enti d'Ambito Territoriale Ottimale,
Autorità di Bacino, Enti Gestori del SII.
-
I portavoce degli Agricoltori si sono dichiarati
insoddisfatti della relazione di Riccardo Petrella sostenendo che si
vuole limitare le libertà dell'agricoltore sui consumi di acqua. Si
sentono accusati di essere i maggiori consumatori di acqua ma, non
vogliono sentire parlare di limiti in quanto sono produttori di cibo.
Sostengono di essere gli unici che stanno facendo qualcosa sul
risparmio idrico.
-
Il rappresentante dei Commercianti ha detto un secco
"NO " alla variante del PTRC.
-
L'Unione Veneta bonifiche ha
insistito sulla forte pressione antropica sull'acqua: dichiara di
essere disponibile alla politica dei nessi con le altre realtà e si
propone ad esempio per una collaborazione sulla gestione delle acque
meteoriche delle città, propone i "contratti di fiume"
come strumenti di governance che coinvolgono le realtà locali e
politiche di contenimento del consumo del suolo.
-
La CGIL insiste sul fatto che bisogna scongiurare la
mercificazione in atto dell'acqua e parla delle contraddizioni tra le
scelte politiche fatte finora dalla Regione Veneto e le indicazioni
delle APRA.
-
Civiltà dell'acqua chiede che alle società
pubbliche come quelle del SII sia garantita la bancabilità.
-
Il rappresentante dell'Autorità di Bacino
fa notare come queste istituzioni lavorano sempre in condizioni di
emergenza e , spesso non riescono a produrre degli studi seri per
vari motivi tra cui uno stato che non garantisce il funzionamento.
Propone alla Regione di farsi promotrice per far funzionare i
Distretti idrografici che spesso esistono solo sulla carta.
-
Per il Forum dei movimenti
dell'acqua sono intervenuti :
Lucia
Ruffato
del
Comitato
bellunese
ABC che
ha
richiamato
la Regione
al
recepimento
della
Direttiva Europea sulla
tutela delle acque
e in
attesa del corretto recepimento è
necessario
bloccare
le
autorizzazioni
per le
nuove
centrali o
centraline
per la
produzione
di Energia
elettrica
e fare
un piano energetico
Luca
Cecchi, che ha sottolineato come la Regione Veneto sia
una regione "ammalata" con un inquinamento delle acque
molto elevato e un uso insostenibile delle acque (il Veneto consuma
più acqua di quella che si rigenera nel ciclo naturale); ha
sottolineato anche il pericolo di perdita della rappresentanza degli
enti locali sostituiti nelle funzioni dai gestori dei servizi idrici
ed altro che sono diventati essi stessi soggetti che fanno politica
al di sopra degli enti locali. Bisogna uscire dalle logiche del
mercato se si vogliono garantire i diritti delle persone e
dell'ambiente. Si è sottolineato la necessità di una politica
dell'acqua con una visione "lunga" almeno a 25-30 anni
che parta dal principio di garantire l'accesso all'acqua potabile
alle future generazioni e sia connessa con tutti gli aspetti della
comunità veneta che prima erano visti separatamente: l'agricoltura,
la salute, l'edilizia, la scuola, l'ambiente, l'economia, la
finanza. Bisogna cooperare per ristabilire i nessi tra tutte queste
entità per ritrovare quell'armonia nel e del territorio per un
futuro possibile per noi e le future generazioni.
-
Annamaria Bigon, Sindaco di Povegliano Veronese
ha sottolineato come la politica degli EE.LL. possa contribuire in
modo importante alla qualità del territorio. Povegliano ha deciso
per il ripristino e la riqualificazione delle risorgive (il 40%
delle risorgive veronesi si trova in questo comune) e un PAT (
Piano Assetto Territoriale) a consumo "0" del territorio .
-
Petra Scanferla del Consorzio Venezia
Ricerche ha presentato sinteticamente la sua ricerca sulla
"Waterfootprint" (impronta idrica )e ha affermato che in
Veneto non è necessario diminuire i consumi o cambiare le colture
agricole ma è sufficiente eliminare gli sprechi dell'acqua ???
-
Roberto Fasoli, consigliere regionale del PD, ha
sottolineato l'importanza delle tematiche dell'acqua e del diritto
all'acqua e ha sottolineato come il metodo di coinvolgimento dei vari
soggetti sia determinante per costruire un approccio nuovo e
partecipativo a temi che riguardano il futuro di tutti noi.
-
Alessandro Dell'Aquila, ricercatore ENEA, ha
portato il risultato degli studi sui cambiamenti climatici nel
Veneto. Le previsioni sono di periodi lunghi di siccità alternati a
periodi di piovosità intensa senza uno schema preciso di
riferimento. Ha chiesto maggiore attenzione a questi argomenti
mettendo in guardia che è necessaria una attenta programmazione del
territorio .
-
Pietrangelo Pettenò (FSV) ha chiesto di proseguire questo
lavoro costituendo un gruppo di studio che segua lo schema adottato
fino adesso stimolando ulteriormente alla partecipazione dal basso.
-
Nicola Finco (Presidente della Commissione Ambiente
del Consiglio regionale Veneto) ha concluso la giornata elogiando i
risultati fin qui raggiunti, lo spirito costruttivo emerso da tutti i
partecipanti e ha proposto il percorso APRA come l'inizio di un nuovo
percorso.
Si
andrà avanti?
Luca
Cecchi